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Circostanze eccezionali che possono impedire l'espulsione di uno straniero

 

 

Il 3 ottobre 2014, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato la sentenza Jeunesse v Pays Bas in cui ha ritenuto che l'espulsione del ricorrente, i cui tre figli sono di nazionalità olandese, comporterà una violazione dell'articolo 8 del la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. 

 

Tale sentenza va però letta con cautela perché non riconosce, a carico dei Paesi europei, l'obbligo di rilascio del permesso di soggiorno agli stranieri i cui familiari siano regolarmente stabiliti nel territorio del Paese interessato. 3194-bb3b-136bad5cf58d_

 

Infatti, secondo la costante giurisprudenza della Corte europea, quando i singoli sono consapevoli dell'irregolarità della loro situazione nel territorio del paese interessato, è solo in circostanze eccezionali che l'allontanamento del familiare cittadino da un paese terzo viola Articolo 8.

 

La Corte europea ha osservato che la ricorrente, che risiedeva illegalmente nei Paesi Bassi da diversi anni, sapeva, prima di iniziare una vita familiare  che il suo_cc781905-5cde-3194-bb3b- 136bad5cf58d_ vi era stato un soggiorno precario. La Corte osserva, tuttavia, che tutti i membri della famiglia della sig.ra Jeunesse, tranne lei stessa, sono cittadini olandesi e hanno il diritto di vivere insieme la loro vita familiare nei Paesi Bassi. Rileva inoltre che la situazione della ricorrente non è paragonabile a quella di altri candidati all'immigrazione poiché era di nazionalità olandese alla nascita e che ha perso questa cittadinanza involontariamente all'adesione all'indipendenza del Suriname nel 1975 ai sensi dell'accordo del 25 novembre 1975 tra il Regno dei Paesi Bassi e Repubblica del Suriname relativo alla concessione della cittadinanza.

 

La Corte europea tiene anche conto del fatto che, nonostante il mancato rispetto da parte del ricorrente dell'obbligo di lasciare il territorio, le autorità olandesi hanno tollerato la sua presenza per sedici anni, mentre per gran parte di questo tempo avrebbero potuto cacciarlo. Il fatto di essere rimasta nei Paesi Bassi per un periodo così lungo in pratica ha consentito alla ricorrente di stabilire e sviluppare stretti legami familiari, sociali e culturali con questo paese. 

 

Tenendo conto cumulativamente di questi fattori, la Corte ritiene che le circostanze relative al caso della sig.ra Jeunesse debbano essere considerate eccezionali. Conclude pertanto che le autorità olandesi non sono riuscite a trovare un giusto equilibrio tra l'interesse privato della ricorrente e della sua famiglia a continuare la loro vita familiare nei Paesi Bassi e l'interesse pubblico del governo.

per controllare l'immigrazione. Pertanto, rileva una violazione dell'articolo 8.

 

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